Alcuni dei sintomi dell’anoressia sinora elencati riguardano esclusivamente il sesso femminile, nel quale la frequenza della malattia è da 20 a 25 volte superiore rispetto alla popolazione maschile. Nell’uomo anoressico si può apprezzare un importante calo della libido e dell’attività eiaculatoria.
In presenza di anoressia, le analisi del sangue possono rilevare alterazioni endocrine con valori di ormoni tiroidei, leptina e gonadotropine prossimi ai limiti inferiori di normalità o al di sotto di essi. Si può registrare anemia, leucopenia con linfocitopenia, ipokaliemia, ipocalcemia, ipomagnesemia ed ipofosforemia, alcalosi metabolica ed ipoglicemia. Il metabolismo basale appare decisamente inferiore rispetto alla norma. (Continua dopo la foto)
L’esordio dell’anoressia è piuttosto sfumato sul piano sintomatologico e difficilmente riconoscibile anche dai familiari. Un basso peso corporeo, anche se non ancora patologico, associato alla colorazione giallo-arancio del palmo delle mani e della pianta dei piedi, può essere uno dei pochi sintomi fisici associati all’anoressia nervosa negli stadi precoci. Questo sintomo potrebbe infatti derivare dall’abitudine di mangiare quasi esclusivamente vegetali, molti dei quali ricchi di carotenoidi, che si accumulano nella cute. La condizione non va confusa con l’ittero, nella quale la magrezza è causata da disordini epatici e la colorazione giallastra si estende anche alle sclere oculari.
Nelle fasi di esordio dell’anoressia nervosa sono soprattutto alcuni sintomi di carattere psicologico, tradotti in azioni e stati d’animo peculiari, a far sospettare la malattia:
- paura morbosa di aumentare di peso;
- rifiuto ossessivo del cibo o di alcuni tipi di alimenti, come quelli che contengono quantità non trascurabili di grassi o zuccheri;
- alterata percezione corporea: si tende a vedersi grassi nonostante l’ago della bilancia segnali un peso corporeo normale, inferiore alla norma o decisamente sottopeso; ansia nel vedere il proprio corpo;
- eccessivo esercizio fisico nel tentativo disperato di bruciare più calorie;
- iperattività;
- tendenza a nascondere o a non ammettere di avere un problema con il cibo: si mente sulla quantità di alimenti consumata e si banalizzano o nascondono i sintomi ed i disturbi fisici derivanti dall’anoressia;
- sensazione di disagio quando ci si trova a mangiare in pubblico o in compagnia di altre persone; (Continua dopo la foto)
- abuso di lassativi e diuretici, estratti tiroidei o altri preparati per dimagrire;
- pratiche inconsulte per consumare più calorie, ad esempio eseguire docce o bagni con acqua fredda, esercizi fisici sfrenati ad orari o in luoghi inusuali, pratica di attività motoria nonostante le precarie condizioni fisiche, consumo di acqua in elevate quantità per stimolare il senso di sazietà;
- tentativo di sembrare più magra scegliendo abiti neri e tagliandosi i capelli;
- comportamento compulsivo e ritualistico riguardo al cibo (tagliare le pietanze in pezzi piccolissimi e rigirarli nel piatto prima di mangiarli, cucinare piatti elaborati per i familiari senza assaggiare quanto preparato, raccogliere e catalogare le ricette);
- sintomi depressivi e, in alcuni soggetti, pensieri suicidi.
fonte my-personaltrainer.it