Uno degli uomini coinvolti nell’aggressione con acido di un bambino di tre anni è stato ricoverato con lesioni gravi dopo essere stato aggredito in carcere. Jabar Paktia, 42 anni, è stato imprigionato insieme ad altre 5 persone tutti accusati di aver aggredito un bambino in un negozio di articoli per la casa.
Jabar è il padre de bimbo, riconosciuto dal giudice come là mente organizzatrice dell’aggressione con acido solforico con l’espressa intenzione di “bruciare, mutilare o deturpare” il figlio nell’attacco il 21 luglio scorso. (Continua a leggere dopo la foto)
Il suo avvocato lancia un accorato appello denunciano la terza aggressione del suo cliente da quando è finito dietro le sbarre: “Può ancora essere aggredito e rischia la vita.”
Il pubblico ministero ha descritto il caso come “unico”, dicendo alla corte che “non si è mai imbattuto in un caso in cui c’erano così tante persone coinvolte, che si accanivano con un bambino.” (Continua a leggere dopo la foto)
“È difficile comprendere come un padre possa essere coinvolto in un attacco così orribile al suo figlio indifeso di tre anni, quando avrebbe dovuto proteggere il bambino dai danni.
La scena dell’aggressione è stata immortalate in un filmato del circuito chiuso del negozio dove il poverello bimbo urla: “Mi fa male mi faccio male”
Il bambino ha riportato una ferita da ustione di 10 cm all’avambraccio sinistro e un’ustione di 3 cm sulla fronte che ha richiesto un trattamento ospedaliero specialistico. Da allora le ferite si sono rimarginate bene. (Continua a leggere dopo la foto)
Lo sciagurato padre è stato condannato a 16 anni di carcere. L’attacco era successivo a quello che i pubblici ministeri sostenevano essere avvenuto in una scuola otto giorni prima.
Il giudice Juckes ha rivelato che gli uomini hanno “passato la notte in festa” dopo l’attacco, “come se nessuno avesse compreso la mostruosità della loro azione.”