La medicina ha fatto negli ultimi anni passi da gigante, questo è certo: nell’Ottocento si poteva morire molto giovani per mancanza di cure, magari anche per batteri e virus che al giorno d’oggi sono insignificanti. A dare una svolta decisiva la diffusione dei vaccini e degli antibiotici. Tuttavia, il rischio di nuove epidemie esiste e non va trascurato, proprio perché virus, funghi e batteri con cui siamo a contatto tutti i giorni possono diventare difficili da contrastare con l’impiego dei soli farmaci a cui siamo soliti fare ricorso.
Il New York Times ha pubblicato un lungo e interessante articolo dal titolo “Un’infezione misteriosa, che attraversa il globo in un clima di segretezza”, volto appunto a prendere in considerazione l’ascesa della Candida Auris, che secondo gli studiosi rappresenta una seria e crescente minaccia per la salute pubblica, proprio per quel discorso che facevamo in apertura, ossia il pericolo che i germi comincino a resistere ai farmaci disponibili. “Quasi la metà dei pazienti che si sono infettati con il fungo è morta entro 90 giorni, secondo i dati dei CDC, anche se non è sempre facile capire quale sia la causa della morte dato che si parla di persone con la salute già compromessa”, ad affermarlo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), citati proprio dal magazine americano. (Continua a leggere dopo la foto)
Per far capire quanto allarmante sia la situazione il New York Times ha presentato ai lettori l’esempio di un uomo morto dopo soli 90 giorni di ricovero all’ospedale Mount Sinai della Grande Mela. La Candida Auris era invece sopravvissuta e secondo alcuni rilevamenti era dappertutto: la clinica, infatti, si è vista costretta ad un utilizzare delle attrezzature speciali per liberarsene ed è arrivata addirittura a rimuovere una parte del soffitto e delle piastrelle del pavimento. “Tutto era positivo ai test: i muri, il letto, le porte, le tende, i telefoni, il lavandino, la lavagna, i pali per le flebo. Anche il materasso, la struttura del letto, le persiane, il soffitto, tutto quello che era nella stanza”, questa la testimonianza del dottor Scott Lorin, presidente dell’ospedale. (Continua a leggere dopo la foto)
La Candida Auris è un fungo che può portare infezioni pericolose nelle persone se raggiunge il sangue in circolo nel corpo. Il nome deriva dal latino “auris”, che significa “dell’orecchio”, ed è stata chiamata così perché appunto era nell’orecchio di una donna di 70 anni. Si tratta di un lievito del genere Candida, lo stesso della Candida albicans, quella che causa la fastidiosa candidosi vaginale sessualmente trasmissibile. I sintomi della Candida Auris però sono più gravi: febbre, dolori muscolari e affaticamento. Tali sintomi molto simili a quelli di altre malattie la rendono poco riconoscibile. Ma la Candida Auris non è pericolosa per i suoi sintomi diciamo, ma proprio per la sua resistenza ai farmaci. Ed è questo ad allarmare: al momento questo fungo è pericoloso solo per le persone con un sistema immunitario compromesso, ma gli scienziati hanno paura che senza lo sviluppo di nuovi farmaci la situazione potrebbe peggiorare e interessare anche la gente in perfetta salute. Perché in Italia se ne è parlato poco? (Continua a leggere dopo la foto)
Diciamo che da un lato non si è voluto creare inutili allarmismi, dall’altro non ci sono stati casi noti. Come riporta anche “Il Post”: “Tra il 2013 e il 2017 ci sono stati 620 casi nei paesi dello Spazio economico europeo: per la stragrande maggioranza in Spagna e nel Regno Unito”. Proprio i paesi anglosassoni si stanno interessando alla Candida Auris. Secondo uno studio finanziato dal governo britannico, “se non saranno introdotte politiche che limitino l’uso di antibiotici e antimicotici 10 milioni di persone potrebbero morire per questi nuovi germi nel 2050; per quello stesso anno si prevede che a morire di tumori saranno 8 milioni nel mondo”.