Veronica: “Ecco come mi guardava Loris mentre moriva”

Una nuova testimonianza di Veronica Panarello è stata oggetto di un servizio, nell’ultima puntata di Quarto Grado. Nell’arco del servizio, è stata presentata la sua versione choc dell’uccisione del piccolo Loris, con la quale ha sostenuto la sua innocenza. Nonostante il rinvio a giudizio per calunnia nei riguardi dell’ex suocero, la donna continua ad accusare il suocero di aver fatto del male a Loris. “Ho visto Andrea che stringeva un filo intorno al collo di Loris”.

“Sono rimasta pietrificata con gli occhi di mio figlio che mi guardavano sbarrati come a implorarmi aiuto, ma non sono riuscita a fare nulla, sono rimasta immobile, incredula”. Il ricorso presentato dall’avvocato  è ancora in attesa di valutazione, ma nel frattempo Veronica continua a sostenere fermamente la sua innocenza –  e la sua versione dei fatti, che vorrebbe coinvolto proprio l’ex suocero.


Ecco la trascrizione della testimonianza di Veronica, in onda nella puntata del 17 maggio.“Non potete vedere mio suocero entrare dal portone perché lui era in macchina con me, sedeva nel vano passeggeri ed è sceso solo quando ho parcheggiato la macchina in garage. Per questo non l’ho lasciata fuori per non far vedere ai vicini che mi trovavo in sua compagnia”.

“Quando siamo entrati a casa c’era la tv accesa e Loris molto agitato perché aveva scoperto la nostra relazione e voleva dire tutto al padre. Andrea era contrariato e ha iniziato a discutere con mio figlio, poi mi ha chiesto qualcosa per farlo calmare e bloccarlo nel suo intento di chiamare il papà, e io gli ho portato le fascette con le quali ha legato i polsi al bambino”.

“Poi io mi sono allontanata perché in quel momento mi ha chiamato Davide. Non gli ho detto che con me c’era sua padre e ho cercato di chiudere quanto prima, lasciando il telefono sul letto. Così, sono tornata in camera e in quel momento ho visto Andrea che stringeva un filo intorno al collo di Loris. Sono rimasta pietrificata con gli occhi di mio figlio che mi guardavano sbarrati come a implorarmi aiuto, ma non sono riuscita a fare nulla, sono rimasta immobile, incredula. Solo dopo ho preso le forbici per togliergli le fascette ai polsi, pensando che se non le avesse avute avrebbe potuto difendersi”.

“Da lì sono stata come un burattino nelle mani di Andrea. È stato lui a dirmi cosa fare, sono scesa in auto mentre lui ha portato il bambino in braccio e l’ha adagiato accanto me. Io l’ho coperto con un plaid di topolino. Andrea si è seduto nuovamente dietro. Siamo andati al canalone e abbiamo adagiato Loris sul muretto, non ho visto quando è caduto. Poi lui si è fatto lasciare e mi ha detto di andare al corso di Bimby come se nulla fosse. Ho ubbidito, non so perché”.

Pubblicato il alle ore 13:22