Il male, inutile negarlo, esiste ed esisterà sempre. Fa parte del mondo, proprio come ne fa parte il bene. Ma perché esiste e come si può combattere? Per la regine cattolica il male ha uno scopo ben preciso, quello di attrarre a se le anime più deboli, di tentare quelle più forti e di offuscare le menti di chi non si lega a Dio anima e corpo. Molti, nella storia della religione, sono stati i Santi che hanno affrontato Satana a viso aperto, che hanno visto in faccia il maligno, che hanno riconosciuto, nei fedeli che venivano loro condotti, i segni della sofferenza provocata dalla possessione demoniaca o dalla continua ed estenuante vessazione. Uno tra tutti, l’amatissimo Padre Pio.
Si narra che un giorno, il frate di Pietralcina, stava facendo un’omelia e prese a raccontare un “fatterello” che spiegava molto bene quanto è facile incappare nelle grinfie del demonio, lasciarsi condizionare dalla sua visione del mondo, corrompere la semplicità e la docilità della nostra natura. Raccontò di quella madre che ricamava una tela, mentre, ai suoi piedi, il suo bambino sedeva su uno sgabello basso. (Continua dopo la foto)
Da quel punto di vista, il piccolo non capiva cosa stesse facendo la madre, vedeva la tela al rovescio e gli appariva come un groviglio di fili, senza ordine o senso. Si domandava cosa la mamma stesse facendo e perché. Allora lei gli mostrò la parte dritta della tela e il bambino ne comprese il disegno e ne apprezzò la bellezza: vide la parte buona dove l’armonia dei colori e le figure avevano finalmente un senso proprio. (Continua dopo la foto)
Ecco, secondo il Santo, il male è come il rovescio della tela e noi siamo tutti seduti sullo sgabello basso. Raccontò questa storia, fanno presenti alcuni credenti, “per farci capire quanto possiamo essere lontani dalla Verità del Cristo, se non ci affidiamo alla guida della Madre, che tutto ci mostra al momento giusto, o del Signore, che tesse ogni azione per il nostro bene”. (Continua dopo la foto)
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Ma “Dio scrive dritto, anche sulle righe storte egli uomini”, diceva il predicatore Jacques Bossuet. Una vicenda che ci racconta, ancora una volta, che seguire il male è una scelta. Consapevole o meno, bisogna ‘decidere’ di seguire l’oscura via, proprio come si può decidere di lasciarla e intraprendere un viaggio nella luce della conoscenza e del bene.
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