Sull’ano (o sulla vagina) ti è spuntata una cosa del genere? È una malattia grave

È una malattia principalmente a trasmissione sessuale che fa paura. Moltissima paura. Parliamo della sifilide, una malattia sempre più diffusa in Italia, con un’espansione preoccupante che ha visto i casi passare da 200 a circa 1500 all’anno. Di che si tratta? Di un’infezione provocata da un batterio chiamato spirocheta, o “Treponema pallidum”, che prima provoca lesioni nella zona del contagio, e poi tende a diffondersi in tutto il corpo. La sifilide è una malattia che, ancor più delle altre, va diagnosticata quanto prima. Altrimenti può portare a conseguenza gravissime, persino alla morte. Ma come si fa a capire se si è malati di sifilide? La sifilide è una malattia che si presenta in tre stadi distinti da sintomi diversi e che si possono presentare in un arco temporale piuttosto lungo. Primo stadio. Va dalle 2 alle 12 settimane dal contagio, compare un’ulcera non dolorosa all’interno della vagina, della bocca, sul pene o sull’ano, in base al tipo di rapporto sessuale tramite il quale si è venuti in contatto con il batterio. Continua a leggere dopo la foto

Poi c’è il secondo stadio. Che va dai 2 e ai 6 mesi successivi. A questo punto compaiono delle macchie sul palmo delle mani, sui piedi, sul tronco, sui genitali e nella bocca. Queste macchie in genere sono accompagnate da febbre, stanchezza, scarso appetito, linfonodi ingrossati, perdita di capelli. Dopo il secondo stadio c’è il cosiddetto periodo latente. In questo arco di tempo i sintomi scompaiono, ma si rimane comunque contagiosi. Chi guarisce, guarisce in questo periodo. Continua a leggere dopo la foto


Chi invece non riesce a debellare la malattia, passerà al terzo stadio che può presentarsi anche dopo 10 anni dal contagio. Se non ci si cura, saranno danneggiati gli organi vitali, cuore, cervello. E si va incontro a danni cerebrali, cecità, morte. Dobbiamo dire che ormai la sifilide può essere curata senza problemi purché si intervenga in tempo. Se avete paura di averla contratta, rivolgetevi al vostro medico che, dopo averti visitato e prescritto della analisi, ti aiuterà a curarti. Continua a leggere dopo la foto

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Il trattamento della sifilide nella donna consiste nella somministrazione di penicillina per via parenterale. Per stabilire il corretto dosaggio e la durata della terapia antibiotica, il medico si baserà sullo stadio della malattia definito durante l’iter diagnostico. Il trattamento è più efficace se iniziato nelle fasi precoci della sifilide. Infatti, non permette di rimediare a eventuali danni già verificatisi a carico dei vari organi.
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Pubblicato il alle ore 11:20