È una delle maggiori preoccupazioni delle donne dopo il parto e il solo pensiero mette angoscia. Avete presente quando i muscoli “cedono” e gli organi “crollano” verso il basso? Ecco. Succede perché c’è un indebolimento del pavimento pelvico (e del muscolo elevatore dell’ano) che, insieme, fungono da supporto dell’uretra-vescica, dell’utero e del retto. Beh, volete forse dire che non avete mai sentito parlare di prolasso vaginale? È tra i disturbi ginecologici peggiori e crea molto imbarazzo nelle donne. Ma come si manifesta il prolasso vaginale? I sintomi non sono uguali per tutte le donne, ovviamente. E cambiano in base alla gravità del prolasso. La sensazione più comune, comunque, è per tutti la stessa: la sensazione di “qualcosa che scende” o, addirittura di “vagina fuori posto”. Ma i sintomi sono vari: dolore durante i rapporti sessuali; pressione nella zona della vagina e del bacino, presenza di una massa, in corrispondenza dell’apertura della vagina; infezioni delle vie urinarie; difficoltà a svuotare completamente l’intestino. Non solo: anche l’allargamento dell’apertura vaginale è un sintomo iniziale del prolasso, così come la costipazione e la difficoltà a svuotare la vescica. Continua a leggere dopo la fotoMa cosa si fa quando il ginecologo diagnostica un prolasso? Anche in questo caso dipende dalla gravità del prolasso, dall’età della paziente e dal suo stato di salute generale. Se una donna ha sintomi lievi, non ci sarà alcun tipo di trattamento. L’importante sarà praticare una ginnastica per rafforzare il pavimento pelvico. Dimagrire può essere d’aiuto per sentirsi meglio così come seguire un’alimentazione ricca di fibre, frutta e verdura. Il motivo? Le fibre contrastano la stitichezza che può far peggiorare il prolasso. Ma come si allena il pavimento pelvico? Siediti, mantieni le ginocchia leggermente distanziate tra loro, fai forza sui muscoli pelvici per 8 volte di fila, almeno 3 volte al giorno. Continua a leggere dopo le foto {loadposition intext}
Se invece il prolasso è più grave, serve un trattamento più forte. Per esempio si può prendere in considerazione la terapia ormonale sostitutiva che va a eliminare la sensazione di secchezza vaginale e il dolore durante il sesso. L’ormone si può applicare, tramite crema, nella vagina. Nei casi più gravi è bene fare ricorso alla chirurgia: si tratta di un intervento che si fa in anestesia generale e comporta incisioni nella vagina. Non è consigliato se si vogliono avere figli, perché una gravidanza potrebbe portare al presentarsi, nuovamente, del prolasso. Il metodo più radicale è senza dubbio l’asportazione dell’utero. Ovviamente, come nel caso precedente, anzi, a maggior ragione, è consigliata solo a chi non vuole più avere figli.