Una donna su due ha la vagina atrofica. Anche tu? Sì, se la tua ‘lei’ ha questo odore e il sesso è ‘così’. Intervieni ora

Hai mai sentito parlare di atrofia vaginale? Si tratta di una patologia di cui, in menopausa, soffre circa una donna ogni due. Di solito questa patologia fa la sua comparsa in menopausa. Si tratta di una cosa molto diffusa eppure se ne parla ancora troppo poco. Scopriamo meglio di che si tratta. L’atrofia vulvo-vaginale, atrofia vaginale, atrofia vulvare o vaginite atrofica consiste nella degenerazione tissutale dell’apparato riproduttivo della donna. Cosa succede in pratica? C’è una modificazione della struttura del tessuto vaginale e vulvare: la mucosa vaginale perde le cellule superficiali e la vagina diventa meno elastica. Essendo una conseguenza della diminuita produzione di estrogeni, si spiega il motivo per cui compaia più spesso in menopausa. Come per tutte le patologie, una diagnosi tempestiva è essenziale per evitare complicazioni o, peggio, la cronicizzazione. Ma come si riconosce l’atrofia vaginale? Ecco i sintomi da non trascurare. Continua a leggere dopo la foto

I sintomi dell’atrofia si manifestano soprattutto durante i rapporti sessuali. Si tratta di sintomi ben precisi che creano molto disagio. Tra i sintomi più frequenti: secchezza vaginale, alterazione del ph, bruciore durante la minzione, prurito vaginale, irritazione, incontinenza, perdite di sangue dopo i rapporti, perdite vaginali biancastre che hanno cattivo odore, bruciore intimo post-coitale. Per ogni donna, però, la cosa è molto soggettiva. Pensate che alcune donne non avvertono la sintomatologia fino a circa 5-10 anni dopo l’inizio della menopausa. Continua a leggere dopo la foto
Le donne che soffrono di atrofia vaginale faticano ad avere rapporti perché avere rapporti, per queste donne, può essere doloroso. Oltre che uno stress dal punto di vista psicologico. Ma quali sono le cause dell’atrofia? La causa principale è la drastica riduzione degli estrogeni che provoca un assottigliamento delle pareti della vagina, rendendola maggiormente fragile e meno elastica, oltre a diminuire il liquido vaginale secreto. Cosa fare se si sospetta atrofia vaginale? Continua a leggere dopo la foto

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Rivolgersi subito al medico che, dopo la visita (ed eventuali altri test) consiglierà la cura migliore.
È possibile che venga prescritta una terapia ormonale, che può combattere il problema della secchezza vaginale. Un’alternativa è rappresentata dalla terapia laser, che non prevede l’uso di anestesia e che corregge la riduzione di volume della mucosa. Non mancano i rimedi naturali. Uno di questi, per contrastare la secchezza, è bere 10 bicchieri di acqua al giorno, così da mantenere il corpo ben idratato.

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Pubblicato il alle ore 12:20